lunedì 25 novembre 2013

L'umiltà è la base di ogni vera grandezza

Avete mai trascorso qualche ora in un centro per ragazzi disabili ? 
E' un posto diverso dagli altri, si inizia a riflettere su tante cose inutili nella vita che ci creano problemi inesistenti. 
Passare qualche ora in questa grande famiglia servirebbe a tanta gente a cambiare in meglio.
Vi sorprenderete quanto amore e calore vi sappiano donare i ragazzi che trascorrono giornate intere in questi centri specializzati. 
Spesso non hanno l'uso della parola, come mio figlio, oppure non sentono o non vedono, ma tutti hanno una cosa in comune, trasmettono un'immensa forza d'Amore.
Si aiutano l'uno con l'altro, i ragazzi con handicap mentale o Sindrome Down, che possono camminare, portano in giro i compagni che stanno sulla sedia a rotelle, come succede a mio figlio quando ha i suoi momenti di sconforto o di pianto.

Il post di oggi è dedicato a tutti questi ragazzi e ai loro "angeli custodi", tutto il personale altamente qualificato, i bravissimi assistenti al handicap, che hanno scelto di fare del loro lavoro meritevole una vera e propria missione, specialmente i miei amici  dell'Istituto Don Orione di Roma: Elisabetta, Sonia,Veronica, Antonella, Rocco e Julisa.

 La giornata è scandita dalla frequenza alle attività terapeutiche di riabilitazione, ai laboratori occupazionali e particolare attenzione è rivolta all’organizzazione di attività ludiche e di tempo libero, in cui guardano la Tv e sentono la musica, sempre nel gruppo, tutti insieme.
Sono loro che tutti giorni si prendono cura dei tanti ragazzi, giovani adulti, con gravi disabilità fisiche e mentali, ognuno con una patologia diversa.
L'istituto sembra un giardino di fiori. 
Infatti questi ragazzi sono delicati come fiori, vanno trattati con cura, pazienza e amore, sorrisi, buon umore e motivazione, ogni ora, ogni giorno, ogni mese, ogni anno.
La mia gratitudine è per la loro ammirevole dedizione e perenne assistenza a tutti coloro che senza questo aiuto sarebbero anime perse.
La loro vita quotidiana è simile a quella vissuta in una qualunque famiglia, seppure nelle condizioni di bisogno assistenziale continuativo, e l'armonia che si percepisce appena si entra è tutto merito del gruppo di assistenti . (mio figlio è "coccolato" fino alle 15.00., altri sono in regime residenziale)
I primi periodi erano difficili, segnati da otto anni di esperienza all'Istituto Vaccari di Roma, gestito amorevolmente dalla nostra amica Saveria Dandini.
In classe le insegnanti erano pazienti e comprensivi, ogni volta che dovevo correre a riprendere mio figlio, a volte già dopo poche ore, perchè urlava che faceva tremare il palazzo, nessuno sapeva perchè, ma aveva regolarmente violenti crisi di agitazione, logicamente disturbava le altre classi e doveva essere allontanato. La classe si trovava al secondo piano, ma la sua voce si sentiva appena varcato l'ingresso, era un incubo per me.
In quel periodo pregavo molto... "Non chiedo una vita più facile, chiedo di essere una persona più forte."

"Non lasciatevi rubare la speranza!"( Papa Francesco) 

All'inizio pensavo di non farcela a portarlo in un posto del genere, perchè ci si deve abituare prima. Nessuna madre vorrebbe portare suo figlio in mezzo a creature che solo guardandoli ti viene da piangere e ti si stringe il cuore. Ma è proprio questo il messaggio: accettare quello che non si può cambiare, avere il coraggio di cambiare le cose che si possono cambiare, e mantenere la forza di non mollare mai! Il cielo non è sempre rosa e non si deve mai dare nulla per scontato. Bisogna aiutare quelli meno fortunati di noi, bisogna perdere i pregiudizi come "questo non mi riguarda", bisogna interagire e trattare queste creature come persone normalissime, perchè lo sentono.
La parola d'ordine è allegria!

Con questo Blog colgo l'occasione, a distanza di tanti anni, per ringraziare anche lo staff dell'Istituto Vaccari: Sonia e Nicoletta, maestre brave e disponibili per ogni problema, e ne avevamo ogni giorno un'altro!
Stefano, aiuto forte ed importante per sollevare i ragazzi pesanti, cambiarli ed accudirli con simpatia e umorismo.
Carissimi, grazie per tutto il periodo insieme, che ci avete sostenuto ed aiutato!

Insieme a migliaia di famiglie mi vergogno profondamente nel dire, che trovo  inaccettabile di sapere quanta difficoltà hanno questi istituti nel tirare avanti,visti i tagli che hanno falcidiato l'intera organizzazione per il grande mondo scomodo del disabile, ma sono proprio loro, gli assistenti qualificati a passare l' intero anno con il ragazzo portatore di handicap, e vi dico che è un lavoro per niente facile. Io ammiro tutti quanti, perchè so bene cosa significa.

Quando vedo le tante macchine blu, questo abuso di scorte che esiste solo in Italia, soldi buttati all'aria, esagerazione al posto sbagliato, mi viene la pelle d'oca e tanta rabbia per come il mondo dei più deboli gira tante volte al contrario.
In Italia non esiste una cultura adeguata sulle persone con handicap.
La civiltà di una nazione si vede dal rispetto dei più deboli.

Non posso non ricordare di quanto sia importante dedicare un pensiero alle "donazioni", una fonte di speranza indispensabile che serve a migliorare  l'intera organizzazione giorno dopo giorno.

L'attuale crisi economica ha fatto si che venissero fatti tagli indiscriminati di spesa da parte dello Stato. Molto probabilmente le persone che hanno preso queste decisioni non hanno mai messo un piede in vita loro in una di queste strutture, altrimenti si sarebbero vergognati di togliere anche solo un centesimo a questi tanti ragazzi, così bisognosi. 

Quando si è prescelti di un destino diverso dagli altri, diverso dalla normalità, la vita cambia radicalmente e vige la regola di dare la precedenza assoluta ad altri valori.

"Con infallibile amorevolezza la vita sempre ti offre ciò che hai bisogno di imparare."
(Charlotte Joko Beck)




Soltanto i valori umani ci insegnano quanto sacrificio poggia sulle spalle dei genitori che devono organizzare la vita con un ragazzo bisognoso di continua assistenza,...quanta fatica, forza fisica, sangue freddo e nervi d'acciaio servono per andare avanti.
Solo noi possiamo capire, apprezzare e parlare con sincerità della nostra fede e di speranza.
E siamo in tanti, scelti con estrema cura!

Ho trovato questo spicchio di luce, sperando che non sia la solita chiacchiera a vuoto, alla romana, ma che venga veramente presa sul serio, per far si che il mondo del disabile sia meno sacrificato, ristretto e compromesso!


Aiuti allo sviluppo all'insegna dell'inclusione delle persone disabili: nei progetti attuati o finanziati dal ministero degli Esteri assicurato uno sguardo attento alle loro esigenze.

Ecco gli ambiti di azione, dalle emergenze umanitarie alla sensibilizzazione in Italia.

ROMA - Fare attenzione alle persone con disabilità in ogni fase delle politiche e delle pratiche della cooperazione allo sviluppo, sia nell'attività svolta sul territorio italiano sia nei progetti svolti all'estero direttamente dalla Direzione generale per la cooperazione del ministero degli Esteri o gestiti da singole organizzazioni non governative con il finanziamento del ministero degli Esteri. E' questo in sintesi l'obiettivo generale del "Piano di azione sulla disabilità della cooperazione italiana" presentato ieri mattina alla Farnesina. Un testo che è il frutto di un lavoro avviato nel 2011 e svolto da un tavolo di lavoro al quale ha partecipato insieme al Ministero degli Esteri anche la Rete italiana disabilità e sviluppo (Rids), composto da quattro organizzazioni e associazioni: Aifo, Dpi-Italia, EducAid e Fish.


Il lavoro, che si situa sulla scia dell'attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (2006) e segue l'adozione delle Linee Guida sull'inserimento delle persone con disabilità nelle politiche e nelle attività della cooperazione italiana (decisione presa già nel 2010), individua cinque linee di intervento. "Il Piano italiano - dice G. Griffo (DPI Italia, sezione italiana di Disabled Peoples' International) è un contributo che dà ai paesi uno strumento di lavoro che da un lato impegna i governi a realizzare gli obiettivi del piano e dall'altro mette in campo strumenti di monitoraggio".

"Il piano d'azione è frutto di un lavoro collettivo - dice il direttore generale per la cooperazione allo sviluppo G. Cantini - e porterà ad azioni concrete sia nei paesi in via di sviluppo sia nelle azioni di sviluppo che sosteniamo in Italia". 

Cari amici del Don Orione, per tutto quello che fate ogni giorno per i nostri angioletti non finirò mai di ringraziarvi !




"Per essere grandi bisogna prima di tutto saper essere piccoli. L'umiltà è la base di ogni vera grandezza." (Papa Francesco)


Voglio inserire anche un'altra nobile iniziativa, organizzata dal mio caro amico
Roberto Wirth, presidente della Onlus Cabss, (centro assistenza per bambini sordi e sordociechi) , domenica 1.Dicembre 2013.




"Se vuoi sapere perchè
c'è un amore che non può mentire, l'amore è forte, necessita solo 
di donare gioia." 



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