venerdì 25 maggio 2018

L'Istituto che sembra un giardino di fiori




"Per essere grandi bisogna prima di tutto saper essere piccoli. L'umiltà è la base di ogni vera grandezza."Papa Francesco

La speranza e’ una forza, e’ una ragione per continuare a lottare, per non arrendersi. Cosa faremmo se non avessimo la speranza? Saremmo solo dei vinti,  perchè chi di noi non ha mai avuto dei momenti di sconforto? Anche San Paolo la pone fra le tre cose che più contano: Fede, Speranza, Amore.
Io alla speranza ci credo, sempre, e da essa traggo la forza per continuare a sperare.



Il 7.Giugno Milleunsorriso compie 5 anni! Per questo desidero ripostare un tema a me molto caro, il mondo dei disabili, le creature indifese che ci insegnano il valore vero della vita. Avete mai trascorso qualche ora in un centro per ragazzi disabili? No? Allora fatelo. Vi cambia la vita, vi regala una luce diversa, vi mette davanti a una realtà che non bisogna nascondere, ma vivere con forza, altruismo, amore, coraggio e tanta fede.  E' un luogo diverso dagli altri, si inizia a riflettere su tante cose inutili nella vita che ci creano problemi inesistenti. 
Passare qualche ora in questa grande famiglia servirebbe a tanta gente a cambiare in meglio.
Vi sorprenderete quanto amore e calore vi sappiano donare i ragazzi che trascorrono giornate intere in questi centri specializzati. 
Spesso non hanno l'uso della parola, come mio figlio, oppure non sentono o non vedono, ma tutti hanno una cosa in comune, trasmettono un'immensa forza d'Amore.
Si aiutano l'uno con l'altro, i ragazzi con handicap mentale o Sindrome Down che possono camminare, portano in giro i compagni che stanno sulla sedia a rotelle, come succede a mio figlio quando ha i suoi momenti di sconforto o di pianto.



Il post è dedicato a tutti questi ragazzi e ai loro "angeli custodi", tutto il personale altamente qualificato, i bravissimi assistenti al handicap che hanno scelto di fare del loro lavoro meritevole una vera e propria missione, specialmente i miei amici  dell'Istituto Don Orione di Roma: Elisabetta, Sonia,Veronica, Antonella, Rocco, Julisa, e gli altri collaboratori  del reparto semiresidenziale, dove mio figlio trascorre la giornata fino al pomeriggio, da lunedì al venerdì. Poi ci sono anche Michele, Massimo, i ragazzi del pulmino Francesco e Gabriele e tanti altri che lavorano con grande e fedele impegno. 
La giornata è scandita dalla frequenza alle attività terapeutiche di riabilitazione, ai laboratori occupazionali e particolare attenzione è rivolta all’organizzazione di attività ludiche e di tempo libero, in cui guardano la Tv e sentono la musica, sempre nel gruppo, tutti insieme.
Sono loro che tutti giorni si prendono cura dei tanti ragazzi, giovani adulti, con gravi disabilità fisiche e mentali, ognuno con una patologia diversa. L'istituto sembra un giardino di fiori. 



Infatti questi ragazzi sono delicati come fiori, vanno trattati con cura, pazienza e amore, sorrisi, buon umore e motivazione, ogni ora, ogni giorno, ogni mese, ogni anno.
La mia gratitudine è per la loro ammirevole dedizione e perenne assistenza a tutti coloro che senza questo aiuto sarebbero anime perse.
La loro vita quotidiana è simile a quella vissuta in una qualunque famiglia, seppure nelle condizioni di bisogno assistenziale continuativo. L'armonia che si percepisce appena si entra è tutto merito del gruppo degli assistenti .
Credo che farebbe bene a tante persone di farsi un giro in quei reparti, non solo per capire di quanto aiuto e umiltà c'è bisogno, ma anche per imparare ad apprezzare la propria vita, cambiare modo di pensare, smettere di lamentarsi e lodare il cielo ogni minuto.
Cari amici del Don Orione, per tutto quello che fate ogni giorno per i nostri ragazzi non finirò mai di ringraziarvi!



"Non lasciatevi rubare la speranza!"
Papa Francesco

Il cielo non è sempre rosa e non si deve mai dare nulla per scontato. Bisogna aiutare quelli meno fortunati di noi, bisogna perdere i pregiudizi come "questo non mi riguarda", bisogna interagire e trattare queste creature come persone normalissime, perchè lo sentono.
Siamo noi che dobbiamo trasmetterli allegria, ottimismo e luce!



Non posso non ricordare di quanto sia importante dedicare un pensiero alle "donazioni", una fonte di speranza indispensabile che serve a migliorare  l'intera organizzazione giorno dopo giorno. L'attuale crisi economica ha fatto si che venissero fatti tagli indiscriminati di spesa da parte dello Stato. Molto probabilmente le persone che hanno preso queste decisioni non hanno mai messo un piede in vita loro in una di queste strutture, non hanno figli portatori handicap, altrimenti sarebbero sprofondati dallo scrupolo di aver tolto anche solo un centesimo a così tanti ragazzi bisognosi e in difficoltà. 
Quando si è prescelti di un destino diverso dagli altri, diverso dalla normalità, la vita cambia radicalmente e vige la regola di dare la precedenza assoluta ad altri valori.
Marcolino nostro, era l'adorato amico e compagno dei ragazzi del reparto semiresidenziale del Don Orione. Ci ha lasciato due anno fa, ma il suo ricordo è ancora vivo. Ha saputo entrare nel cuore della gente con il suo bel sorriso, la sua simpatia, la sua infinita dolcezza e vogliamo ringraziarlo del grande insegnamento che ci ha dato, che l'amore non muore mai.



Soltanto i valori umani ci insegnano quanto sacrificio poggia sulle spalle dei genitori che devono organizzare la vita con una creatura bisognosa di continua assistenza.
Nessuno può immaginare quanta fatica e quante rinunce. Ma in cambio si riceve molto di più: una vita con il sole e l'amore nel cuore, perchè senza queste fortune non si va da nessuna parte.
Per ogni offerta vi ringrazio a nome di tutti questi angioletti e di chi si prende cura di loro ogni giorno: Credito Valtellinese IBAN: IT29J0521603211000000001180
intestato a provincia religiosa Ss.Apostoli Pietro e Paolo destinato al reparto semi-residenziale Don Orione Via della Camilluccia 112 Roma, oppure per sicurezza chiamate il centro Don Orione 06355291.

Adoro Stevie Wonder e mi piace Sting. In questo brano cantano insieme, "Fragile", perfetto per la mia dedica. 


Incoraggia gli altri nei loro punti di forza e non sminuirli mai per le loro debolezze. Nel dare forza agli altri, anche tu diventerai più forte.



                                                    Lillo e la sua mamma Feb,2018















Grazie agli amici Massimo Messa e Franco Dattero per le prime due foto.











venerdì 4 maggio 2018

Nella felicità dell'altro trovo la mia




Un blog è un modo di comunicare e condividere pensieri e riflessioni con il mondo, ma è anche come ho già scritto, una possibilità di "lasciare una traccia positiva". Quando il blog cresce, non si guardano più i post precedenti, ma alcuni valgono la pena di essere riletti per il loro valore e la lezione di vita, come questo: My Shoes, semplicemente meraviglioso.
Forse alcuni di voi non l'hanno visto ancora. E' un breve filmato molto significativo con l'insegnamento di non essere invidiosi, ma gioire per quello che hanno gli altri ed essere felici con quello che si possiede.
Vivo la stessa situazione a casa con mio figlio disabile, creatura divina e prezioso maestro di vita.
La sua missione ha un compito ben preciso, insegnarci i valori veri della vita. E' solo grazie a lui che capisco tante cose molto meglio e riesco a manovrare negatività in positività, trasformando dolore in felicità. 


"Se non riesci a vedere la luce alla fine del tunnel, allora stai guardando nella direzione sbagliata." 
Con gli anni ho saputo imparare, accettare, crescere ed apprezzare ogni cosa, che prima non prendevo neanche in considerazione. Mi reputo una mamma "prescelta" e tanto fortunata . Posso aiutare e infondere luce e ottimismo, speranza e forza d'animo a tante altre madri nella stessa situazione e questo mi riempie di gioia. Oggi so di aver ricevuto un grande dono, e il secondo figlio è stato la completezza di tutto il cammino difficile.
A volte le parole sono superflue, basta parlare con gli occhi, come mio figlio mi ha insegnato e credetemi, è un linguaggio universale e straordinario!


"Quello che distingue le persone le une dalle altre è la forza di farcela, o di lasciare che sia il destino a farla a noi." F.Pessoa
L’invidia è provocata da una sensazione simile alla gelosia nei confronti dei proprietari di determinati beni, soprattutto cose materiali, ma anche successo negli affari e stima della gente. Perché invidiamo gli altri anzicchè essere felici per loro?
L’invidia ci porta a chiuderci in noi stessi, ma ciò non ci aiuta a stare bene, anzi complica le cose; dobbiamo avere più fiducia nei valori, nelle cose veramente importanti.
E’ fondamentale imparare ad aprirsi agli altri e a gioire delle loro fortune e sminuire l’importanza che attribuiamo alle cose materiali apprezzando i beni materiali e spirituali di ogni giorno e ricordando che non sempre la ricchezza è sinonimo di felicità.


Occorre avere cura di noi stessi, abbandonare la convinzione che la vita sia una corsa contro gli altri vedendoli sempre come termine di paragone.
Ognuno è diverso dall’altro e tutti abbiamo delle potenzialità, la forza per realizzare i nostri progetti, obiettivi, e raggiungere il massimo delle prestazioni, va cercata dentro di noi! Invidiare qualcuno significa perdere tempo, guardando altrove, invece di dedicarlo alla nostra vita, a noi stessi.
"Ruba tutti i colori del mondo e dipingi la tela della tua vita eliminando il grigio delle ansie. Abbandona i tuoi vecchi abiti mentali e vestiti di allegria."
Omar Falworth 


L’ultimo passo è liberarti dall'invidia pensando a quanto male ti sta provocando, a quanto tempo hai perso accumulando negatività… A quale scopo?
Per prima cosa devi esprimere emozioni positive. Innanzitutto devi essere felice e dare felicità, per ottenere felicità. Non potrebbe essere altrimenti, perchè qualsiasi cosa desideri ottenere nella vita, prima devi darla.
Sostituisci le parole: irritazione, preoccupazione, litigio, rabbia, invidia, paura, con le parole:
amore, gioia, gratitudine, entusiasmo, dinamismo, soddisfazione, e stai pure certo che la tua vita cambierà, cambierà in positivo. E' la famosa Legge dell'Attrazione. Chi la conosce sa del suo grande potere.


Bisogna essere superiore, smettere di provare invidia e trasformarsi in un'ottimista per accorgersi di quanto il mondo sia meraviglioso!
Ecco la splendida short story (storiella corta) che ho già condivisa altre volte nel mio blog, ma è talmente bella che fa bene al cuore e all'anima di tutti noi. 




I miei figli, quando erano piccoli... un'immagine stampata nel cuore. 
"Una singola parola ci libera da tutto il peso e il dolore della vita,
 e quella parola si chiama AMORE"