mercoledì 22 aprile 2020

È attraverso la gioia che si resiste



Cari amici, questa lunga e difficile quarantena ci sta mettendo a dura prova. 
Siamo distanti e isolati, ma dobbiamo rimanere uniti di spirito per essere forti e non smettere mai di sperare e sorridere. Tutto questo un giorno finirà e saremo grati e fortunati se siamo sani e salvi. Che cosa sono un mese, due mesi o anche di più di reclusione davanti alla nostra vita? Niente! 
Vi voglio raccontare un fatto che mi è successo tre anni fa. Esattamente in questo periodo (si vede che esiste una stagione ben precisa per la diffusione di alcuni virus) sono crollata come una quercia nella tempesta più violenta. Una mattina appena sveglia, improvvisamente non riuscivo più a stare in piedi per quanto mi girava la testa, ho vomitato, ho cercato di alzarmi, niente da fare, sbandavo pensando di cadere. Ho detto a me stessa, non è possibile, calma, chiudi gli occhi e riprova: la testa girava più forte di prima, tutta la stanza girava come se fossi su un carosello in movimento. Avevo attacchi di panico, grande paura, malessere, formicolio e ansia. Che cosa mi è successo?
Per escludere la presenza di altri disturbi ho fatto varie visite neurologiche e un esame RMN, grazie al cielo nulla al cervello, tremavo dalla paura, ma ero pronta al peggio.
Ho pensato, tranquilla, presto mi passerà. Invece sono stata prigioniera di questo virus (entrato chissà dove e quando, dentro il labirinto dell'orecchio) mettendomi scacco matto con vertigini invalidanti, forte nausea, incapacità di stare in piedi o di camminare e un senso di frustrazione per la totale mancanza di autonomia. Ho consultato più di uno dei migliori specialisti che erano d'accordo con la diagnosi: Neurite Vestibolare Virale, ovvero l'infiammazione dell'orecchio interno, che generalmente può avere una durata di mesi o anni! Non ci volevo credere. Stavo così in forma e all'improvviso succede questo. Sono rimasta in questo stato di instabilità per ben quattro mesi. Ho lottato, ho provato ogni giorno a fare dei piccoli passi, esercizi di equilibrio, faticosissimi, che mi sembrava di aver scalato una montagna, ma che sentivo più come un fallimento. Ho sperato e pregato tutti i giorni, se fossi tornata "sana" come prima, felice, sportiva, piena di energia e dinamismo, non mi sarei mai più lamentata di nulla. E così è stato. Questa brutta esperienza mi ha fatto crescere, mi ha fatto riflettere e aiutare tante persone a capire il senso della gratitudine per ogni giorno che viviamo. Di non dare mai nulla per scontato e vivere nell'attimo coltivando i pensieri positivi. E' quello che voglio trasmettervi anche ora, in periodo di Covid19. Torneremo alla nostra vita, alle nostre piccole abitudini e gratificazioni che ci rendono felici, ma ricordiamoci che l'unica cosa che conta veramente è la salute e l'amore che possiamo dare al nostro prossimo per far sì che questo mondo diventi un posto migliore. 


Un amico mi ha mandato queste perle di saggezza dal popolo Hopi, nativi pellirosse, un messaggio di un capo indigeno Aquila Bianca che voglio condividere:  

"Questo momento che l’umanità sta attraversando ora può essere visto come un portale o come un buco. La decisione di cadere nel buco o passare attraverso il portale è solo tua.
Se ti preoccupi del problema e segui le notizie 24 ore al giorno con poca energia, sempre nervoso e con pessimismo, probabilmente cadrai in questo buco.
Ma se cogli l’opportunità  per guardare dentro di te, per ripensare alla vita e alla morte, per prenderti cura di te stesso e degli altri, attraverserai il portale.
Prenditi cura della tua casa, prenditi cura del tuo corpo, non perdere la dimensione spirituale di questa crisi, diventa come l’aquila che dall'alto vede tutto e vede più ampiamente.


Sii pronto ad affrontare e a superare questa crisi.
Prendi la tua cassetta degli attrezzi e usa tutti gli strumenti che hai a tua disposizione.
Non sentirti in colpa per essere felice in questo momento difficile.
Non aiuta affatto essere tristi e senza energia. Dall'universo arriveranno cose buone, questo ci aiuterà. È attraverso la gioia che si resiste. 
Inoltre, quando la tempesta sarà passata, ognuno di noi sarà importante nella ricostruzione di questo nuovo mondo. Devi essere forte e positivo e per questo non c’è altro modo che mantenere una vibrazione bella, gioiosa e luminosa.


Esiste un rito di transizione chiamato “ricerca della visione”: trascorri qualche giorno da solo nella foresta senza acqua, senza cibo e senza nessuna protezione. Quando attraversi questo portale ottieni una nuova visione del mondo, perché hai affrontato le tue paure, le tue difficoltà. Questo è ciò che ti viene chiesto: approfitta di questo momento per esercitare la tua visione e trovare i tuoi rituali. Per ora questo è ciò che puoi fare.
Serenità nella tempesta. Calmati e prega, ogni giorno. Stabilisci una routine per incontrare il sacro, ogni giorno. Da questo scaturiranno cose belle perchè attiri ciò che emani.
Ora è questa la cosa più importante. Allora canta, balla, mostra la tua resistenza attraverso l’arte, la gioia, la fiducia e l’Amore.
Resisti e abbi Fede."
(fonte generazione Bio)


Non ricordo in quale film ho shazamato questa canzone meravigliosa che non mi è più uscita dalla testa!
Canção Do Mar Dulce Pontes (legendado) HD with permission of  Chris Caldas.


Coltiva l'abitudine di essere grato per ogni cosa buona che ti arriva e ringrazia continuamente, perchè così facendo attrai altro bene nella tua vita, fai circolare energia positiva e vibrazioni di felicità.



















Ps: un ringraziamento speciale ai miei amici Angela, Susie, Giuliano e Gian Luca per le loro splendide fotografie e Adolfo per l'Aquila Bianca.