mercoledì 20 maggio 2015

Viaggio in Iran, l'Impero Persiano Antico

Il senso della vita non sta in quello che hai o in quello che riesci ad ottenere,
sta in quello a cui sei disposto a rinunciare.
Non c’è scelta. A qualcosa bisogna rinunciare.
E’ una regola. E’ la regola principale della vita.
Richard Ford



Questo post è dedicato a tutti amici taurini, come me, nati in questo bel periodo.
Il Toro, è segno di terra, paziente, pratico e pragmatico, ma per nulla freddo. E' tranquillo e pacifico, affettuoso e costante, concreto e attivo, esuberante e vitale con una forte dote, la perseveranza. Con la sua energia vitale fugge da angosce, problemi, critiche o comportamenti aggressivi. La donna toro è una donna forte, molto dolce, e fisicamente spesso molto dotata.  Ma non esageriamo!
Solo in una cosa non ci batte nessuno: in pazienza!
Questo dare se stessa diventa forza di uno spirito materno robusto, nell'uomo passione unita a direzione costruttiva. Allora tanti auguri cari amici del Toro!

Ho messo un sacco di tempo per preparare questa slide. Quanta fatica da impazzire quando tocca ricominciare da zero con un nuovo sistema informatico! Tenere conto di 40 passaggi che prima erano pochissimi e tanto più chiari! Ma chi non molla, un giorno ci riesce per forza! Grazie della tua pazienza, caro Marco, sei un fantastico capricorno! E grazie ad Alberto, amico esploratore, per le sue splendide fotografie!
L'Iran, conosciuto anche come Persia, ufficialmente Repubblica Islamica dell'Iran è uno Stato dell'Asia, situato all'estremità orientale del vicino Oriente.
La Persia è patria di una delle più antiche civiltà del mondo. Il grande impero di Dario, Ciro, Serse, Cambise, poi della dinastia Sasanidi, termine ormai preferito a Sassanidi, furono l'ultima dinastia indigena a governare la Persia prima della conquista islamica e infine soggiogato dagli Arabi, oggi l’Iran, è un paese che paga lo scotto di essere stato governato, nel  recente passato, da truci personaggi, ma che oggi, essendosi liberato da tali individui, cammina spedito sulla strada della modernizzazione e della tolleranza e accoglie lo straniero, col sorriso gentile dei propri abitanti e offre a chi sia dotato di curiosità intellettuale, i suoi meravigliosi giardini, le splendide moschee,



i grandi palazzi dove abitarono ricchi mercanti, il fascino del deserto e molto altro. Si dorme in alberghi di lusso 



e si mangia in ristoranti caratteristici, ma attenzione, il cibo non è come il nostro, per cui chi antepone i piaceri culinari a quelli della mente non vada in Iran!




Zarathustra si nominava uno zaotar, poeta sacro e predicatore, il cui nome deriva da ustra, cammello, e da zarat, vecchio. Nella forma greca e latina si chiama Zoroaster. La data della sua nascita è ignota, come è ignoto il secolo in cui visse, e gli studiosi si trovano costretti a presentare un arco di tempo che va dal X sec. al VII - VI sec. a.C. 



Nell'Avesta, il libro sacro della religione dello Zoroastrismo, troviamo scritto soltanto che alla fine, sul fiume Daitya, gli apparve un angelo e si sarebbe verificato uno dei più fecondi avvenimenti per la storia delle religioni. Zarathustra ebbe la visione della lotta cosmica tra le forze del bene e del male, tra Dio e Satana. In occidente alcuni insegnamenti del profeta Zarathustra sono stati divulgati al grande pubblico dal filosofo Friedrich Nietzsche in Così parlò Zarathustra dove è esposto ad esempio il concetto di Eterno ritorno.



Egli si trovò di fronte ad una situazione religiosa dominata da culti che facevano capo all'aristocrazia guerriera Iranica che dava vita a numerosi sodalizi iniziatici. Le pratiche di questi sodalizi consistevano in sacrifici di animali come il bue. I sodalizi raggiungevano, nelle loro pratiche, uno stato di furore orgiastico paragonabile a quello del culto dionisiaco.




Tra le 387 foto ho scelte le più belle e caratteristiche per darvi l’idea di quanto emozionante possa essere un viaggio in questa meta. Potete vedere i splendidi dipinti delle moschee, lo straordinario sito archeologico di Persepolis, Naqsh e Rostam, con le tombe rupestri dei re achemenidi, i bassorilievi di epoca sasanide sulla famosa scalinata dell'Apadana che raffigura guerrieri persiani e medi, poi ci sono  le torri del vento, ingegnoso sistema per rinfrescare le case nei periodi più caldi,


situate in mezzo ad imponenti montagne. Un caro amico iraniano mi ha fatto notare un particolare molto interessante quanto macabro, il rituale delle torri del silenzio, le cosiddette Dakhma, (in persiano significa grosso buco) istituzione tipica di questa cultura. Esse sono costituite da impalcature di legno fino a 10 metri di altezza che sostengono una piattaforma esposta ai venti e servono per la deposizione dei cadaveri, che lì esposti, vengono smembrati e divorati dagli uccelli rapaci.
Per lo zoroastrismo il fuoco è sacro e pertanto non può toccare i cadaveri, considerati impuri, rendendo impossibile il ricorso alla cremazione. Non si ricorre nemmeno alla sepoltura, sia perché la putrefazione dei cadaveri era estranea e venne sempre vista in modo non favorevole nella tradizione vedica, sia perché anche la terra era sacra e come tale non poteva essere contaminata.
La scomparsa del cadavere per via degli uccelli, che non toccando terra, restano in aria e negli alberi, risolveva questo dilemma. Attualmente esistono all’incirca sessanta dakhma attive, a Mumbai, Pune, Calcutta, Bangalore e nello stato del Gujarat. Ma questa antica tradizione potrebbe presto scomparire per motivi igienici, per mancanza di rapaci e avvoltoi, e perchè troppo lunga e poco pratica, visto che sono sempre più numerosi i fedeli che optano per il cimitero o la cremazione. Grazie per questa curiosa informazione, caro Bahram, e anche della notizia che il vero nome del grande cantante Freddy Mercury fosse in realtà Farrokh Bulsara, di genitori provenienti del Gujarat, di religione zoroastriana. Nonostante io sia una sua grande fan, non sapevo che fosse di ascendenze parsi e indiane.
"May you rest in peace and loving memory. People will never forget you."


Che fascino le antiche fortezze nel deserto, Caravanserragli, dove per secoli e secoli trovarono rifugio e ristoro centinaia di cammellieri e cammelli lungo la “via della seta”,


smaglianti sorrisi e allegre scolaresche, Shiraz è la culla della poesia, dei roseti e di meravigliosi giardini con il mausoleo di Ali Ebn-e-Hamzeh, Pasargade, la tomba di Ciro il Grande,  la grandiosa piazza principale di Isfahan o Esfahān, una delle più belle città della Persia con 1.600.000 abitanti, le moschee, i negozi e i bazar, i curatissimi giardini pieni di fiori, i caratteristici  borghi, gli affreschi di una chiesa cristiana e la bellezza degli antichi palazzi.
L'Iran è molto più di questo e chi ha il desiderio di visitarlo finisce con lo scoprire un mondo unico e colorato, una terra ospitale e sorprendentemente bella e una cultura, quella pārsī, o con pronuncia araba, fārsī, tra le più ricche. Emozioni di odori, facce, colori e sapori.



Tutto il pathos e l'ironia di lasciarsi alle spalle la giovinezza è implicita in ogni momento gioioso di un viaggio: si sa che la prima gioia non potrà mai essere recuperato, e il viaggiatore saggio impara a non ripetere i vecchi successi ma andrà sempre alla ricerca di nuovi luoghi.
 Paul Fussell 

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