venerdì 10 aprile 2015

Non lasciatevi rubare la speranza !

La speranza e’ una forza, e’ una ragione per continuare a lottare per non arrendersi. Cosa faremmo se non avessimo la speranza? Saremmo solo dei vinti,  perchè chi di noi non ha mai avuto dei momenti di sconforto? Anche San Paolo la pone fra le tre cose che più contano: Fede, Speranza, Amore.
Io alla speranza ci credo, sempre, e da essa traggo la forza per continuare a sperare.


Con questo post di novembre 2013 voglio ringraziare un caro amico per la sua donazione ai ragazzi del centro Don Orione di Roma e ricordare che chiunque volesse fare del bene, è questo il posto giusto.
Grazie per il tuo gesto così nobile caro Massimo!

Avete mai trascorso qualche ora in un centro per ragazzi disabili ? 
E' un posto diverso dagli altri, si inizia a riflettere su tante cose inutili nella vita che ci creano problemi inesistenti. 
Passare qualche ora in questa grande famiglia servirebbe a tanta gente a cambiare in meglio.
Vi sorprenderete quanto amore e calore vi sappiano donare i ragazzi che trascorrono giornate intere in questi centri specializzati. 
Spesso non hanno l'uso della parola, come mio figlio, oppure non sentono o non vedono, ma tutti hanno una cosa in comune, trasmettono un'immensa forza d'Amore.
Si aiutano l'uno con l'altro, i ragazzi con handicap mentale o Sindrome Down che possono camminare, portano in giro i compagni che stanno sulla sedia a rotelle, come succede a mio figlio quando ha i suoi momenti di sconforto o di pianto.

Il post di oggi è dedicato a tutti questi ragazzi e ai loro "angeli custodi", tutto il personale altamente qualificato, i bravissimi assistenti al handicap che hanno scelto di fare del loro lavoro meritevole una vera e propria missione, specialmente i miei amici  dell'Istituto Don Orione di Roma: Elisabetta, Angela, Sonia,Veronica, Antonella, Rocco, Julisa, Debora e Roberta. Loro sono del reparto semiresidenziale, dove mio figlio trascorre la giornata fino al pomeriggio, da lunedì al venerdì. Poi ci sono anche Michele, Massimo, i ragazzi del pulmino Antonella e Gabriele e tanti altri che lavorano con grande ed ammirevole impegno. 
La giornata è scandita dalla frequenza alle attività terapeutiche di riabilitazione, ai laboratori occupazionali e particolare attenzione è rivolta all’organizzazione di attività ludiche e di tempo libero, in cui guardano la Tv e sentono la musica, sempre nel gruppo, tutti insieme.
Sono loro che tutti giorni si prendono cura dei tanti ragazzi, giovani adulti, con gravi disabilità fisiche e mentali, ognuno con una patologia diversa.
L'istituto sembra un giardino di fiori. 
Infatti questi ragazzi sono delicati come fiori, vanno trattati con cura, pazienza e amore, sorrisi, buon umore e motivazione, ogni ora, ogni giorno, ogni mese, ogni anno.
La mia gratitudine è per la loro ammirevole dedizione e perenne assistenza a tutti coloro che senza questo aiuto sarebbero anime perse.
La loro vita quotidiana è simile a quella vissuta in una qualunque famiglia, seppure nelle condizioni di bisogno assistenziale continuativo. L'armonia che si percepisce appena si entra è tutto merito del gruppo degli assistenti .
I primi tempi erano difficili, segnati da otto anni di esperienza all'Istituto Vaccari di Roma. All'inizio pensavo di non farcela a portarlo in un posto del genere, perchè ci si deve abituare lentamente. Nessuna madre vorrebbe portare suo figlio in mezzo a bambini che solo guardandoli ti viene da piangere e ti si stringe il cuore. Ma è proprio questo il messaggio: accettare quello che non si può cambiare, avere il coraggio di cambiare le cose che si possono cambiare e mantenere la forza di non mollare mai! 
In classe le insegnanti erano pazienti e comprensivi, ogni volta che dovevo correre a riprendere mio figlio, a volte già dopo poche ore, perchè urlava così forte che faceva tremare il palazzo, nessuno sapeva perchè, ma aveva regolarmente violenti crisi di agitazione, disturbava le altre classi e doveva essere allontanato. La classe si trovava al secondo piano, ma la sua voce si sentiva appena varcato l'ingresso, era un incubo per me.
In quel periodo pregavo molto... "Non chiedo una vita più facile, chiedo di essere una persona più forte." E lo sono diventata, grazie a lui, mio figlio, maestro di vita. 
Credo che farebbe bene a tante persone di farsi un giro in quei reparti, non solo per capire di quanto aiuto e umiltà c'è bisogno, ma anche per imparare ad apprezzare la propria vita, cambiare modo di pensare, smettere di lamentarsi e non vedere sempre tutto nero.

"Non lasciatevi rubare la speranza!"( Papa Francesco)


Il cielo non è sempre rosa e non si deve mai dare nulla per scontato. Bisogna aiutare quelli meno fortunati di noi, bisogna perdere i pregiudizi come "questo non mi riguarda", bisogna interagire e trattare queste creature come persone normalissime, perchè lo sentono.
Siamo noi che dobbiamo trasmetterli allegria, ottimismo e luce!
Insieme a migliaia di famiglie mi vergogno profondamente nel dire, che trovo  inaccettabile di sapere quanta difficoltà hanno questi centri nel tirare avanti,visti i tagli che hanno falcidiato l'intera organizzazione per il grande mondo scomodo del disabile, ma sono proprio loro, gli assistenti qualificati a passare l' intero anno con il ragazzo portatore di handicap e vi garantisco che è un lavoro per niente facile.


Quando vedo le tante macchine blu, questo abuso di scorte che esiste solo in Italia, soldi buttati all'aria, esagerazione al posto sbagliato, mi viene la pelle d'oca e tanta rabbia per come il mondo dei più deboli gira tante volte al contrario.
In Italia non esiste una cultura adeguata sulle persone con handicap.
La civiltà di una nazione si vede dal rispetto dei più deboli.
Non posso non ricordare di quanto sia importante dedicare un pensiero alle "donazioni", una fonte di speranza indispensabile che serve a migliorare  l'intera organizzazione giorno dopo giorno.
L'attuale crisi economica ha fatto si che venissero fatti tagli indiscriminati di spesa da parte dello Stato. Molto probabilmente le persone che hanno preso queste decisioni non hanno mai messo un piede in vita loro in una di queste strutture, non hanno figli portatori handicap, altrimenti sarebbero sprofondati dallo scrupolo di aver tolto anche solo un centesimo a così tanti ragazzi bisognosi e in difficoltà. 
Quando si è prescelti di un destino diverso dagli altri, diverso dalla normalità, la vita cambia radicalmente e vige la regola di dare la precedenza assoluta ad altri valori.
Con infallibile amorevolezza la vita sempre ci offre ciò che abbiamo bisogno di imparare.



Soltanto i valori umani ci insegnano quanto sacrificio poggia sulle spalle dei genitori che devono organizzare la vita con una creatura bisognosa di continua assistenza.
Nessuno può immaginare quanta fatica, quante rinunce. Ma in cambio abbiamo un dono che non tutti hanno, una Fede incrollabile, l'unica cosa che serve per andare avanti.
Cari amici del Don Orione, per tutto quello che fate ogni giorno per i nostri ragazzi non finirò mai di ringraziarvi !



"Per essere grandi bisogna prima di tutto saper essere piccoli. L'umiltà è la base di ogni vera grandezza."
(Papa Francesco)



Per ogni offerta vi ringrazio a nome di tutti questi angioletti e di chi si prende cura di loro ogni giorno: 
Credito Valtellinese IBAN: IT29J0521603211000000001180
intestato a provincia religiosa Ss.Apostoli Pietro e Paolo
destinato al reparto semiresidenziale Don Orione Via della Camilluccia Roma

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